A partire dalla prossima settimana altre quattro regioni entreranno in zona gialla, e in quella successiva altre rischiano la “decolorazione”. Come riferisce il Corriere della Sera, sono infatti quattro le regioni della nostra penisola che potrebbero passare il Capodanno non con le restrizioni al minimo, e sono in particolare la Lombardia, il Lazio e l’Emilia Romagna, con il Friuli Venezia Giulia che rischia addirittura l’arancione.



Un’Italia che sembra quindi spaccata in due, visto che al sud si continua a rimanere in zona bianca, ad eccezione della Calabria, mentre al centro e al nord la situazione va decisamente peggio, visto che da lunedì prossimo anche Veneto, Liguria e Marche, con l’aggiunta della provincia di Trento, finiranno in zona gialla, e accodandosi al gruppo composto da provincia autonoma di Bolzona e appunto il già sopra citato Friuli. A preoccupare è in particolare il dato relativo all’incidenza ogni 100mila abitanti, che come certificato oggi dall’Iss è passato dal 176 di settimana scorsa all’attuale 241. In aumento anche i tassi di occupazione degli ospedali, con le terapie intensive passata dall’8.5 al 9.6 attuale, e l’area medica salita invece al 12.1 per cento contro il 10.6 di sette giorni orsono.



LAZIO, LOMBARDIA E FRIULI VENEZIA GIULIA RISCHIANO PER LA SETTIMANA DI CAPODANNO: I DATI DELLE TRE REGIONI

La Lombardia al momento ha due parametri negativi che sono i 171.3 casi ogni 100mila abitanti (la soglia è di 150), e l’occupazione in area medica al 13.6 per cento (il limite è di 15). Nel Lazio, invece, l’incidenza è di 179.8 casi, mentre l’area medica è occupata al 12.1 per cento e le terapie intensive al 9.6 (limite di 10 per cento).

Il Friuli, come detto sopra, rischia l’arancione, visto che ad oggi registra un’incidenza di 378 casi su 100mila (limite 250), area medica piena al 14.3 per cento, e le terapie intensive al 23.3 (limite del 20). Di conseguenza, se il trend negativo venisse confermato anche nella prossima settimana, la regione amministrata da Fedriga tornerebbe a vedere gli spettri di un anno fa di questi tempi quando appunto l’Italia “festeggiava” Natale e Capodanno fra zone arancione e rosse.