Niente zone gialle in tutta Italia fino al 30 aprile. Con il nuovo decreto Covid il Governo ha stabilito che le regioni potranno collocarsi solo in zona arancione o rossa, anche perché le zone gialle, come evidenziato dal Comitato tecnico scientifico (Cts) si sono rivelate efficaci nel contenere l’aumento dell’incidenza, ma non nel ridurla. In ogni caso, è prevista una verifica a metà aprile, quindi se la situazione epidemiologica lo consentirà, potranno essere valutate delle deroghe per le zone dove la diffusione del coronavirus sarà più contenuta. Quindi, potranno tornare in giallo e procedere con alcune riaperture, in particolare bar, ristoranti, cinema e teatri.
Le deroghe per le Regioni in zona arancione con dati da zona gialla si valutano però non solo in base all’andamento dei contagi, ma anche su quello della campagna vaccinale, in particolare per l’immunizzazione degli anziani e delle persone più fragili. Quindi, per un eventuale ritorno in zona gialla bisogna avere dati epidemiologici bassi e numeri alti delle inoculazioni.
ZONE GIALLE E DEROGHE: IL “MECCANISMO”
Le riaperture locali, dunque, non sono del tutto escluse. C’è una piccola speranza, frutto del compromesso trovato tra rigoristi e aperturisti. Nel testo del decreto Covid è stato inserito un “meccanismo” che consentirà di allentare le restrizioni. Ma non si tratta di quell’automatismo che aveva chiesto il centrodestra. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha accettato di inserire una specie di “clausola di salvaguardia” al comma 2 dell’articolo 1. “In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento di cui al comma 1 nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 19 del 2020”, recita il decreto.
Quindi, bar e ristoranti potrebbero riaprire a pranzo al banco o al tavolo solo se la regione, la provincia o il comune avrà numeri da zona gialla e sarà in regola con i vaccini, soprattutto per quanto riguarda anziani e fragili.