Zoom down in molte parti del mondo. Nel giro di poche ore si sono accumulate decine di migliaia di segnalazioni da parte di utenti che lamentano di non riuscire ad usufruire dell’app per videoconferenze. Pare che le principali zone colpite siano gli Stati Uniti e il Regno Unito, ma la mappa di Downdetector sulle interruzioni evidenzia che i disservizi riguardano anche Milano e altre zone italiane. Zoom ha già confermato di avere problemi attraverso il suo account ufficiale su Twitter, spiegando che gli utenti non riescono a creare videochiamate e videoconferenze e a unirsi ad esse. Ma il team della piattaforma è al lavoro per risolvere tali problemi, quindi ha invitato gli utenti a tenersi aggiornati attraverso il sito ufficiale. Zoom, dunque, non funziona. I primi problemi sono comparsi oggi, lunedì 24 agosto 2020, alle ore 13:20 circa. Un problema non da poco negli Stati Uniti, dove è il primo giorno di scuola, ad esempio, ad Atlanta.



ZOOM DOWN, BOOM DI SEGNALAZIONI DA STUDENTI

Zoom è stata creata quasi dieci anni fa come strumento di comunicazione aziendale, ma a causa dell’emergenza coronavirus ha avuto un boom, in quanto milioni di persone in isolamento hanno cominciato a usare l’app per lavoro, per la didattica a distanza e per tenersi in contatto con amici e cari. Oggi, nel primo giorno di scuola ad Atlanta, sono stati registrati i primi problemi da parte degli studenti. Un evento non da poco, considerando che qui è in vigore la didattica online. E infatti ATL Public Schools ha twittato: “Attualmente Zoom sta subendo un’interruzione che ha un impatto sulla parte orientale degli Stati Uniti. Stiamo lavorando per risolvere il problema e forniremo un aggiornamento una volta ripristinato. Genitori e studenti avranno dalle loro scuole locali informazioni sui passi successivi e le modalità alternative per l’apprendimento virtuale”. Zoom dal canto suo ha assicurato di essere al lavoro per risolvere il problema, ma è evidente che un disservizio di questo tipo faccia preoccupare chi ha adottato la didattica a distanza come soluzione alternativa a quella in presenza.



Leggi anche

CPI CHIEDE ARRESTO DI NETANYAHU E GALLANT/ "Per difendere Israele gli Usa indeboliscono tutto l'Occidente"