Il prossimo 28 maggio si ritroveranno migliaia di Zorro in quel di Oristano. Con lo scoppio della guerra in Ucraina la lettera Z è comparsa sui carri armati dell’esercito russo, ed è divenuta simbolo di aggressione, violenza, crudeltà e dramma. Per questo gli Zorro di tutta Italia si raduneranno alla fine del mese, proprio per riappropriarsi della famosa lettera associata da sempre al giustiziere mascherato.



A dirigere l’evento, già tenuto nel 1984, e poi esattamente 20 anni dopo, nel 2004, il regista Filippo Martinez, che intervistato dai microfoni dell’agenzia Ansa ha spiegato: “Sarà una cosa ironica, perché Zorro alla fine riporta la giustizia non con le armi, ma con il sorriso”. Sono centinaia se non migliaia le persone attese ad Oristano, splendida cittadina della Sardegna, tutte ovviamente travestite da Zorro quindi con baffi, mantella e la mascherina nera che copre gli occhi. Mancherà invece il cavallo ma ovviamente sarebbe alquanto complicato trovare centinaia di equini tutti di colore nero per la manifestazione.



ZORRO, RADUNO MONDIALE A ORISTANO: “LETTERA Z? IL SENSO SI E’ RIBALTATO”

A lanciare l’appello in via ufficiale è stata la pagina Facebook dell’Università di Aristan, che di fatto non esiste ma che è divenuta tale grazie a iniziative come appunto questa che vi abbiamo appena descritto: “Caro Zorro – si legge su un post pubblicato sul social network – ti sei sempre battuto con coraggio astuzia e ironia contro l’arroganza del potere, per questo la zeta è diventata un simbolo di giustizia per tutti gli oppressi; ora però Vladimir Putin, applicando la tua zeta sui suoi ordigni di morte, ne ha ribaltato completamente il senso trasformandola in un simbolo di ferocia e sterminio”.



Quindi gli aspiranti Zorro concludono: “La fluttuante Università di Aristan che, come sai, con i suoi corsi di Scienze della Felicità e di Prevenzione dell’Idiozia Esagerata, assegna lauree in Teoria e Tecniche di Salvezza dell’Umanità, oggi ti chiede formalmente di restituire il senso originario alla tua nobile zeta profanata. Ritorna. Ti aspettiamo“.