Sembra non esserci proprio pace sulla Sanità della Regione Calabria: dopo la morte della Presidente Jole Santelli, già la situazione politica è particolarmente complicata in vista delle prossime elezioni nel pieno dell’emergenza pandemica. Come se non bastasse, il commissario alla Sanità nominato dal Governo Conte-1 Saverio Cotticelli è incappato negli ultimi giorni nella figuraccia in diretta tv a “Titolo V” che lo ha portato alla minaccia di licenziamento del Premier e alle stesse dimissioni pervenute ieri. Ora il nuovo commissario nominato nella notte dal Consiglio dei Ministri ad hoc, Giuseppe Zuccatelli, entra in “ruolo” avendo il Covid-19 (è già in quarantena) e con un video degli scorsi mesi rispolverato dai quotidiani calabresi dove si esprime con toni choc sull’uso di mascherina e contagio da coronavirus. Occorre mettere un po’ di ordine nelle ultime convulse 72 ore che separano l’ingresso della Calabria in “zona rossa” (deciso dall’algoritmo Iss inserito nell’ultimo Dpcm e ordinanza del Ministro Speranza) e la nomina del nuovo commissario straordinario. Intervistato dalla trasmissione di Rai 3, il suo predecessore Cotticelli aveva sostenuto in un primo momento di non essere lui il responsabile del piano anti-Covid regionale, salvo poi venire “sbugiardato” in diretta dal Ministero della Salute che invece riportava del comunicato dei primi del mese (Cdm del 4 novembre scorso, ndr) dove lo stesso Cotticelli era incaricato di redigere il piano pandemico per la “seconda ondata” di Covid-19.
CALABRIA-SANITÀ: LE ULTIME CONVULSE 72 ORE
«Si sono io. Per la prossima settimana sarà pronto. Cosa vuole che le dica – ha tentato di difendersi in diretta tv Cotticelli – tanto io domani mattina sarò cacciato»: nel frattempo il Presidente del Consiglio Conte lo aveva già “minacciato” di licenziarlo in tronco con un post sui social, scatenando le proteste del Centrodestra che ricordava come quello stesso commissario fu scelto dall’allora Ministro della Salute Giulia Grillo (M5s) con la firma del Premier. Alla fine Cotticelli si dimette e in fretta il Cdm viene convocato per nominare il suo successore, identificato poi in Giuseppe Zuccatelli, amico e collaboratore di Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, già commissario dell’azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” e l’azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini” di Catanzaro (ma anche per un breve periodo commissario straordinario dell’Asp di Cosenza). La Regione Calabria, come si scopre oggi da una lettera emersa dello scorso 13 settembre della compianta Presidente deceduta Jole Santelli, è da anni in condizioni di emergenza totale sanitaria per via delle nefaste gestioni precedenti: in quella stessa missiva al Premier Conte, si sottolinea come il “piano” impostato dal commissario direttamente in concerto al Governo per fronteggiare la pandemia faceva acqua da tutte le parti, «Siamo vittime da anni di un commissariamento governativo che, improntato esclusivamente a logiche meramente ragionieristiche, ha distrutto la sanità calabrese. In questo le responsabilità politiche devono essere chiare e nette. Tutte le scelte sanitarie competono in Calabria al Governo ed ai suoi commissari».
ZUCCATELLI NUOVO COMMISSARIO, MA È GIÀ POLEMICA
Si torna così alle ultime ore, da quando cioè il Governo ha nominato Zuccattelli per provare a placare le polemiche nazionali emerse sulla gestione del Governo del caso-Calabria: «Il Commissario è incaricato di relazionare, con cadenza semestrale, al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri affiancanti in merito all’attività svolta, ferme restando le verifiche trimestrali e annuali previste dalla normativa vigente», specifica il comunicato del Consiglio dei Ministri. Polemiche finite? Macché, sono solo all’inizio: Zuccatelli, 76 anni di Cesena, è stato anche presidente dell’Agenas e ha avuto anche incarichi manageriali in Campania e Abruzzo. Ora però emerge un video pubblicato da Strettoweb.com in cui, solo pochi mesi fa, il nuovo commissario alla Sanità calabrese scandisce queste precise parole sull’emergenza Covid: «La mascherina non serve a un ca**o, per prenderti il virus se io sono positivo devi baciarmi con la lingua in bocca per 15 minuti». Non solo, ribadisce il concetto in un dialogo evidentemente destinato a rimanere “informale”: «Adesso se non c’è la mascherina non si fa assolutamente nulla. La mascherina non serve a un caz.., ve lo devo dire in inglese stretto?. Sapete cosa serve? La distanza! Per beccarti il virus, se io fossi positivo, sai cosa devi fare? Devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus!». Ad onor di cronaca, è poi lo stesso Zuccatelli ad intervenire per la smentita di rito: «Le mascherine sono parte della strategia fondamentale di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico in relazione alle notizie di stampa diffuse. Nella prima fase dell’epidemia – aggiunge Zuccatelli all’Ansa – la comunità scientifica internazionale riteneva che l’uso delle mascherine fosse da riservare ai soli contagiati e ai sanitari. L’esperienza di questi mesi, tuttavia, ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione». Per chiudere il cerchio del “caos” che regna sull’asse Governo-Calabria in queste ultime convulse 72 ore, stamane sempre all’Ansa la comunicazione di Zuccatelli «Nuovo commissario? Guardi, sono stanco, ho il Covid e sono in quarantena. Ne parliamo tra qualche giorno».