Durante la diretta di Domenica In, il cantante Zucchero Fornaciari ha raccontato la sua complicata depressione. Infatti, sostiene di aver fatto della sua malinconia una sorta di mezzo per comunicare il suo messaggio, ma racconta anche che “l’importante è che non si trasformi in depressione. Quello fu il momento peggiore, ma produssi anche le mie canzoni migliori. Durò dall’80 all’85 e arrivò perché mi ero separato, ero perso, non sapevo più dove stavo o dov’era casa mia. Tornai a casa mia, ma la sera rientravo alle 5 e mio padre alle 6 mi svegliava per lavorare nella terra. Mi sono stati molto vicini gli amici, in particolare uno, e poi piano piano mi sono dovuto ricostruire. Ho trovato un vecchio mulino, un rudere, dove vivo tutt’ora, e ho iniziato a ristrutturarlo. Mi ero imposto di avere una piccola gioia per almeno 10 minuti al giorno perché era un massacro cerebrale e di cuore tutto il giorno. Ma mi ha reso più forte, perché o affoghi, o ne esci. (Agg di Lorenzo Drigo)



Il periodo più buio nella vita di Zucchero: “Depressione? Non me ne fregava più niente”

Forse non tutti sanno che anche un grande artista del calibro di Zucchero ha sofferto di depressione in passato. A rivelarlo è lo stesso cantante, in un incontro con i giornalisti, quando ripercorre gli anni in cui era probabilmente all’apice della popolarità. “Tra il 1990 e il ’92 ero così depresso che solo l’idea di stare meglio mi spaventava. In quel periodo capitavano le cose più incredibili: mi chiamava Brian May per il tributo a Freddie Mercury, quelli del successo di Senza una donna con Paul Young, della versione italiana di Mad About You di Sting, dei concerti con Pavarotti. Ma io non me le godevo, anzi non avevo voglia di farle: non me ne fregava niente”.



E’ stata dura per Zucchero, la sua esperienza personale racconta forse la fase più buia della sua esistenza, da cui è riuscito ad uscire gradualmente, grazie ad un cambiamento drastico delle sue abitudine. “Mi ero separato da mia moglie, che viveva in Versilia con le nostre due figli e non sapevo dove abitare. Per un po’ ho provato a stare dai miei genitori in campagna a Reggio Emilia, ma mio padre non capiva che vita facevo, mi svegliava alle sei per chiedermi di aiutarlo nei campi: sono resistito una settimana”, ha confessato Zucchero.

La fine della depressione ed una nuova vita

La depressione, dunque, lo ha abbandonato quando il cantante ha deciso di darsi una nuova possibilità a Pontremoli. “Per caso ho conosciuto il sindaco di Pontremoli, che voleva che andassi a vivere lì e per un anno mi mandava a vedere delle case. Un giorno ho trovato questo ex mulino diroccato e ho sentito una bella vibrazione”, il racconto di Zucchero.



Così, quasi per caso, il cantante ha cominciato ad avvertire un cambiamento interiore, che lo ha portato finalmente a vedere ancora la luce. “Mi sono ricostruito sistemando la casa, stando coi contadini, mettendo animali, andando dai rigattieri. In un paio d’anni stavo meglio“, il discorso di Zucchero riportato da Vanity Fair.