Una lunga intervista quella rilasciata da Zucchero a La Repubblica nella quale il cantante parla in modo approfondito di un problema che lo ha accompagnato per lungo tempo: gli attacchi di panico. “Il primo attacco di panico fu all’inizio degli anni Ottanta. Estate. Varazze. – racconta – Con una band ero stato ingaggiato per cantare in un locale. […]. Sto per iniziare, controvoglia. Un caldo infernale. Comincio a sudare freddo. Il cuore che va su di giri. Poso la chitarra e come un automa esco di scena. Un disastro”. Un problema di fronte al quale Zucchero ammette di essersi sentito “come galleggiare nel vuoto. Improvvisamente sentivo che qualcosa mi afferrava trascinandomi giù. Ero impotente, smarrito e anche incredulo”. Il problema degli attacchi di panico ha segnato il cantante per molto tempo e in tante occasioni: “Fu terribile quando fui invitato a cantare a Wembley per un tributo a Freddie Mercury. C’ erano i Queen, David Bowie, Elton John, George Michael. – ricorda il cantante – Stavo malissimo. Sudori freddi. Quando arrivò il mio turno volevo solo andarmene. Dietro il palco la fuga. Davanti ottantamila persone. L’ angoscia mi terrorizzava. Ero nella fosse dei leoni.”
Zucchero e gli attacchi di panico: “Oggi va molto meglio. Ho scoperto che…”
A salvarlo in quell’occasione fu “l’ adrenalina” ma dopo quell’evento Zucchero decise di “annullare tutti i contratti e partii per Pisa con l’ intento di ricoverarmi”. Eppure una volta arrivato in clinica ci fu un ribaltamento importante. Il cantante ricorda infatti che il dottore “Mi spiegò che la cosa migliore era affrontare il tour assumendo tuttavia dei farmaci che lui avrebbe dosato. Niente. Insistevo per essere ricoverato. – a fargli cambiare idea – vidi una vecchia in un corridoio che urlava che voleva uscire e mi sono spaventato. Rischiavo di fare la stessa fine. E allora decisi di tornarmene a casa”. Da allora, grazie anche all’aiuto di una cura specifica, quel problema è stato risolto. Oggi infatti per Adelmo Fornaciari in arte Zucchero “va molto meglio. Ogni tanto penso a mio nonno. Anche lui, scoprii, aveva avuto attacchi di panico”, confessa alla fine della sua intervista.