Una vita a chilometro zero per salvarsi dalla depressione: l’ha scelta Zucchero Fornaciari, rinato con la “Lunisiana Soul”. Il cantautore vive infatti nella sua fattoria in Lunigiana. «All’inizio degli anni Novanta ho attraversato un periodo di depressione totale dopo la separazione dalla mia prima moglie (Angela Figliè, ndr). Stavo male ovunque fossi», ha raccontato a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Provò anche a tornare dai suoi genitori, salvo poi fuggire dopo una settimana. «Mio padre non aveva capito che avevo successo. Non ero più quello che suonava nelle balere e mi svegliava alla mattina alle 6 per farmi andare a lavorare nei campi con lui». In pizzeria incontrò l’ex ministro Enrico Ferri, che gli offrì aiuto per trovare casa a Pontremoli, dove era sindaco. Dopo qualche mese trovò un mulino diroccato in una vallata che gli ricordava l’Irlanda e decise di farlo rinascere. E così è rinato pure lui. «Nel 1993 iniziai i lavori che mi aiutarono a uscire dalla depressione: mi tenevano il cervello occupato. All’inizio ci venivo nei fine settimana e nelle vacanze con mio fratello e le mie figlie. Nel 1998 è nato Blue, il mio terzo figlio, e dal 2000 con la mia compagna Francesca (Mozer, ndr) ci siamo trasferiti qui per crescerlo a contatto con la natura».
ZUCCHERO: LA RINASCITA CON FRANCESCA MOZER DOPO LA DEPRESSIONE
Il trasferimento in campagna non ha solo permesso a Zucchero Fornaciari di uscire dalla depressione, ma anche a far crescere suo figlio Blue a contatto con la natura. «Francesca e io facciamo il possibile». E se la gente si stupisce perché non gli prendono macchine costose o l’ultimo modello di telefonino, lui spiega: «È diseducativo. Blue ha una 500: non deve ostentare. Ci chiede l’Phone 11 perché i suoi amici ce l’hanno? Noi gli rispondiamo che il 6 funziona ancora benissimo…». Nell’intervista a Sette racconta anche di non aver mai pensato ad una fuga all’estero: «Sono a casa poco e non ho tempi morti lunghi in cui annoiarmi. Los Angeles è noiosa: un circolo chiuso, nei locali non si fuma, bevono birra analcolica e il mare è più bello in Italia. Francesca ha studiato a New York e ci vorrebbe tornare, ma non sento la tentazione». Resta quindi con la valigia in mano: «Per l’ultimo tour ho avuto 160 concerti in giro per il mondo in un anno e mezzo». Nel 2020 sarà in Australia, l’anno dopo negli Stati Uniti, in Canada, Sudamerica, Giappone ed Europa dell’Est. «Porto sempre con me i fiori di Bach per calmare l’ansia pre-concerto. Shampoo e sapone vengono da casa: non amo quelli degli hotel. Una fan mi ha regalato un sacchetto di sale come talismano scaccia malanni: non che ci creda, ma è lì da 5-6 anni e non lo tolgo…».