Gian Vincenzo Zuccotti, preside della facoltà di medicina e chirurgia della Statale di Milano nonché responsabile pediatria e pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sacco e dell’ospedale dei bambini Buzzi di Milano, ha voluto gettare acqua sul fuoco in merito agli allarmismi relativi ad una presunta epidemia di influenza tra i più piccoli. “Il virus circola, ma i pazienti che hanno complicanze sono pochi”, ha affermato l’esperto nel corso di una intervista a La Verità.



L’emergenza non è “sanitaria”, bensì “organizzativa”, in quanto le famiglie che si rivolgono al pronto soccorso sono numerose. “Una volta i genitori avevano nonni, parenti di supporto che li aiutavano a contenere le ansie. Adesso cercano il conforto nel pediatra e quando non ricevono risposta dal personale sanitario, corrono in ospedale”, ha sottolineato. Il comportamento, invece, dovrebbe essere diverso. “I bambini vanno aiutati con antipiretici in presenza di raffreddore, febbre e un po’ di tosse. Idratandoli bene e senza preoccuparsi quando non hanno voglia di mangiare, perché è normale. Se dopo tre giorni le condizioni non migliorano, allora si può chiamare il pediatra per capire se è opportuno che veda il piccolo”.



Zuccotti: “Influenza circola, ma rischi nulli per bambini”. I vaccini

I motivi per allarmarsi, secondo Gian Vincenzo Zuccotti, dunque, non sono in alcun modo da ricondurre all’influenza. “Il virus è molto diffuso come sempre, oggi ancor più visto che per due anni non ha circolato, sebbene non sia così mutato da preoccupare. I bambini sono maggiormente colpiti, ma con un decorso quasi sempre benigno e che non comporta particolari rischi. I reparti sono affollati, è vero, ma per altre patologie, come la bronchiolite da Rsv”.

È in virtù di questi motivi che il preside della facoltà di medicina e chirurgia della Statale di Milano ritiene superfluo anche il ricorso al vaccino. “Come è accaduto con i sintomi del Covid nei bambini, quasi sempre asintomatici o paucisintomatici, quando ritenevo che vaccinarli non fosse una priorità per lasciarli acquisire un’immunità naturale, così credo che si debba accettare la convivenza con i virus. Dell’influenza e di altri stagionali. Non possiamo vaccinare loro per proteggere gli anziani”, ha concluso.