Nel corso di un episodio del podcast “Joe Rogan Experience”, Zuckerberg ha affermato che Facebook ha limitato una storia prima delle elezioni del 2020 a causa di un avviso dell’FBI. L’agenzia federale avrebbe richiesto all’azienda che vede Zuckerberg come fondatore di limitare la visibilità della notizia del pc di Hunter Biden, figlio del presidente. L‘FBI, come ha spiegato l’imprenditore, non avrebbe nominato specificamente l’articolo del New York Post sul laptop di Hunter Biden, ma questo si adattava alle caratteristiche di ciò che l’FBI aveva avvertito di censurare.
Il cofondatore di Facebook ha affermato che l’FBI è una “istituzione legittima” e che proprio per questo motivo ha deciso di “prendere sul serio” l’avviso. L’articolo, di conseguenza, è stato limitato nell’esposizione ma è ugualmente rimasto su Facebook, ha spiegato Zuckerberg. Non si è fatta attendere la risposta della stessa FBI, che il giorno dopo la pubblicazione del podcast ha parlato delle dichiarazioni del “papà” di Facebook.
La risposta dell’FBI alle rivelazioni di Mark Zuckerberg
Venerdì sera l’FBI ha rilasciando una dichiarazione affermando di aver fornito alle aziende “indicatori di minacce straniere” per aiutare a proteggere le loro piattaforme e clienti. Allo stesso modo ha dichiarato che “non può chiedere o indirizzare le aziende ad agire sulle informazioni ricevute”. Dunque secondo la stessa istituzione, non avrebbe chiesto direttamente a Facebook di oscurare la notizia ma solamente avvisato della minaccia. “L’FBI notifica regolarmente le entità del settore privato statunitense, inclusi i fornitori di social media, di potenziali informazioni sulle minacce, in modo che possano decidere come difendersi meglio”, ha proseguito l’agenzia.
Meta ha risposto a sua volta alla dichiarazione dell’FBI tramite Twitter. “L’FBI ha condiviso avvertimenti generali sull’interferenza straniera, niente di specifico su Hunter Biden”, si legge. La minaccia della quale l’FBI parla sarebbe relativa ad una “propaganda russa”. Nel podcast, infatti, Zuckerberg diceva: “L’FBI credo sia venuta da noi o da alcuni membri del nostro team e ci ha detto: ‘Ehi, solo perché lo sappiate, dovreste essere in massima allerta… Pensiamo ci sia stata molta propaganda russa nelle elezioni del 2016. Abbiamo ricevuto l’avviso che in pratica sta per esserci una sorta di operazione di disinformazione simile a quella. Quindi siate vigili’.