Un Nicola Porro come al solito scatenato quello che nella sua quotidiana rassegna stampa commentata sui social – la “Zuppa di Porro” – si concentra sulle tre interviste di oggi a Conte, Di Maio e Salvini sui principali quotidiani italiani: «le tre interviste che segnano la settimana sono Conte al Fatto, Di Maio al Foglio e Salvini a La Verità: uno si immagina intervista del Fatto con Travaglio e allora subito pensa alla schiena dritta del giornalista che non le perdona a nessuno». La guerra a distanza tra Porro e Travaglio dura ormai da anni, con opinioni e modalità agli antipodi, ma con la riflessione del conduttore di Quarta Repubblica che parte dalle pochissime domande effettive fatte dal direttore del Fatto al Presidente del Consiglio: «lui ci tratta tutti come delle piccole mer*e e lui solo è quello bravo: ecco, Travaglio oggi fa un’intervista di due pagine senza una sola domanda […] così il Fatto si è garantito il prestito dallo Stato per la crisi Covid, ma gli imprenditori non vengono tutti garantiti…».
Inevitabile nella Zuppa il tema Autostrade dopo che proprio Conte nell’intervista al Fatto Quotidiano di fatto anticipa la revoca delle concessioni: «Benetton? Secondo Conte la proposta è imbarazzante ma lui lo è di più quando con un artificio retorico dice che quella proposta “non offende me ma le famiglie delle vittime del Ponte Morandi”. Ecco, questo è schifoso ma nessuno glielo fa notare, è il vero populismo: se ne fotte del CdM, anticipa la sua decisione contro Aspi ma mi sembra che lo stesso Conte aveva pregato la famiglia Benetton di entrare in Alitalia. O sbaglio?».
GLI ALTRI TEMI DELLA ZUPPA: DALL’EMERGENZA AL PAPA
Terzo grosso nodo politico di oggi è ovviamente la tentata proroga dello stato d’emergenza fino a fine anno (o fino al 31 ottobre): secondo Nicola Porro, citando i commenti emersi sui vari quotidiani, «lo Stato d’emergenza è una cosa insopportabile: siamo gli unici al mondo che teniamo l’emergenza per soli 250 contagiati che non vuol dire malati. L’infermiere di Cremona e lo scoop contro gli ospedali? È una bufala enorme ma nessuno lo dice». In attesa del nuovo Dpcm di domani, la Zuppa presenta l’articolo di Gervasoni sul Giornale con una domanda-provocazione: «Conte proroga il dlcm anti-Covid ma non proroga il pagamento delle tasse con il Dl Rilancio fino al 20 settembre (bello il pezzo di Zanetti che ce lo spiega): dove sono finiti i liberali che si ribellavano ai pieni poteri di Salvini?».
Nell’ultima parte della Zuppa, Porro commenta le intervista di Di Maio, Salvini e Grillo e nessuno scampa alla “mannaia” della critica: «Di Maio intervistato dal Foglio diventa europeista: al Fatto dice di essere anticasta, al Giornale sembrerebbe un conservatore, è un pongo tutto deformabile che dovunque va dice le cose che ci si vuole sentire dire». Per quanto riguarda il leader della Lega intervistato dalla Verità, secondo Porro «dice sempre le stesse cose: il Cdx dovrebbe fare casino contro lo stato d’emergenza, dovrebbero mettersi di traverso, invece…». Dopo la difesa di Grillo su Virginia Raggi e gli insulti ai romani definiti “fogne”, il vicedirettore del Giornale commenta «Beppe Grillo va ignorato, ancora lo stiamo ad ascoltare? È il nulla assoluto, la mer*a assoluta, ha avuto la geniale idea di lanciare il M5s ma ora non dice più nulla».