Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è stato ospitato da Bruno Vespa nel suo programma Cinque minuti, in onda su Rai 1. Il programma, che dura appunto cinque minuti, è un botta e risposta sui temi più importanti e caldi dell’attualità, che nel caso del Cardinale riguardano, ovviamente, soprattutto la chiesa e le notizie che, in qualche modo, affiorano anche all’ambito ecclesiastico.



E partendo proprio dalla Chiesa, il Cardinale Zuppi ha subito risposto ad una domanda su Papa Francesco. Secondo lui, “ha cambiato parecchie cose” nell’organizzazione della chiesa, con un occhio sempre rivolto al Vangelo “che è innovazione”. Non sa, però, rispondere al fatto che Bergoglio abbia o meno intenzione di visitare Kiev e Mosca, ma è anche vero che il Cardinale Matteo Zuppi è convinto del fatto che “il suo desidero è poter aiutare e credo che farebbe di tutto per andarci“. Lasciato da parte il tema chiesa, poi, il Cardinale è passato all’attualità che in questo momento è fatta soprattutto di migranti, e della questione del celibato ecclesiastico.



Il Cardinale Zuppi sui migranti, gli omosessuali e il celibato

Partendo dai migranti, il Cardinale Zuppi spiega che “innanzitutto dobbiamo salvare le vite, non si tratta di accoglienza ma di salvataggio. E nell’accoglienza per sconfiggere la criminalità e l’illegalità, bisogna garantire la legalità”. Il fine, spiega, è garantire “dei flussi che siano veramente legati alla domanda di lavoratori, che è enorme. I flussi devono essere incrementati, non soltanto nei termini dell’accoglienza, ma anche di quelli della convenienza, ne abbiamo bisogno“.

Sulla questione omosessuali, matrimoni ed adozioni il Cardinale Zuppi sostiene che bisogna partire “dall’accoglienza e dall’attenzione, dal fatto che sono nostri e sono dentro la chiesa, e guai a creare differenze o discriminazioni“. Infine, passando alla questione del celibato ecclesiastico, sulla quale il Papa ha detto non essere pronto ad affrontarla, “io mi rifaccio a lui”, ironizza il Carindale Zuppi. “Nella chiesa cattolica già ci sono tanti preti sposati, soprattutto nelle chiese orientali. Credo che sarà un affronto e una discussione che porteremo avanti assieme sinodalmente”. Tuttavia, ripete, “ci sono già anche dei sacerdoti sposati nelle chiese orientali, non credo che sarebbe un problema enorme”.