L’APPELLO DEL CARDINALE ZUPPI: “ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA AIUTATA DALL’INCURIA”
L’alluvione che sta devastando l’Emilia Romagna è una calamità aiutata però dall’incuria: a dirlo è l’arcivescovo di Bologna, nonché Presidente della CEI, Cardinale Matteo Maria Zuppi nell’intervista a “La Stampa”. Dopo aver appena ricevuto da Papa Francesco il delicatissimo incarico di guidare i tentativi di missione di pace tra Ucraina e Russia, il prelato non affronta il piano della guerra dimostrando come vi debba essere un’assoluta discrezione nel muoversi tra i canali diplomatici.
Parla però dell’alluvione appena successa nella sua Emilia Romagna e lo fa senza remore: «provo vicinanza a tanta sofferenza. Si è manifestato un pericolo tremendo e la morte con l’angoscia ci fa misurare tutta la nostra fragilità». Secondo il n.1 dei vescovi italiani, l’alluvione avvenuta negli scorsi giorni è paragonabile in tutto al terremoto: «schiacciati da qualcosa di implacabile e più grande di noi». Ma non vi è solo il lato di calamità naturale nel disastro avvenuto in Emilia: «ha avuto un alleato, l’incuria». Molto duro il cardinale quando sottolinea che molte precarietà del territorio «negli anni sono state trascurate, maltrattate. Le zone di montagna non ha più quella tradizionale cura e ricevono meno manutenzione diventando così più esposte alle intemperie straordinarie». Secondo il card. Zuppi vi è ancora «una sostanziale mancanza inaccettabile di cura della casa comune»: l’alluvione in Emilia Romagna è una sciagura che lancia un nuovo allarme che non deve passare inosservato secondo l’arcivescovo di Bologna, «non possiamo più rimanda il lavoro per accudire l’ambiente in cui conviviamo come esseri umani».
ALLUVIONE, LA LETTERA DI ZUPPI ALLA DIOCESI: “LA CHIESA È CON VOI”
Secondo il cardinale Zuppi serve un nuovo “spirito costituente” di unità nazionale per provare a far confluire le emergenze di vita quotidiana sostenibile a livello sia sociale che ecologico: «i nostri governanti saranno chiamati a garantire la necessaria attenzione alla ricostruzione, anche facendo tesoro delle cose necessarie che in passato magari sono state promesse e mai fatte». La sfida decisiva, sottolinea il cardinale, è proprio la «prevenzione» ma consci del fatto che anche questa volta la gente dell’Emilia Romagna «saprà rialzarsi. Sono sicuro che come è successo per il terremoto del 2012, la Regione e gli enti coinvolti sapranno amministrare il denaro con rapidità e efficienza per il bene di tutti».
Nel giorno della Ascensione del Signore, l’arcivescovo Zuppi ha mandato una lettera comunitaria a tutti i sacerdoti e diaconi della Diocesi di Bologna: «Gesù è la roccia della nostra salvezza: quando i fiumi straripano sappiamo che niente ci può separare dal suo amore. Desidero manifestare vicinanza e solidarietà a chi ha perduto tanti beni e tante cose care, a chi non può restare nella propria casa, agli sfollati, ai più fragili che devono affrontare disagi importanti, a chi non sa da dove ricominciare, a chi è isolato in montagna. Proprio in questa drammatica situazione, che ricorda il terremoto per la forza inesorabile e distruttrice, sento tanta solidarietà e vicinanza». Tra donazioni, atti concreti e vicinanza spirituale, conclude il card. Zuppi, la Chiesa «è una Madre che sarà sempre al vostro fianco».