LA VISITA DEL CARDINALE ZUPPI DA PADRE PIO PER PREGARE SULLA PACE
Di ritorno dalla missione di pace in Cina e dopo aver partecipato a a Palermo per il 30esimo anniversario della morte di Don Pino Puglisi e a Parma alla festa del quotidiano “Open”, il presidente della CEI cardinale Matteo Maria Zuppi è volato oggi a San Giovanni Rotondo per visitare Casa Sollievo della Sofferenza – ospedale voluto da Padre Pio – e celebrare la santa messa in vista del prossimo anniversario di San Pio da Pietrelcina, che si tengono il prossimo 23 settembre. «Sono qui per pregare Padre Pio che deve darci una mano sulla pace», così ha ripetuto l’arcivescovo di Bologna scelto da Papa Francesco in questi mesi per portare avanti la difficile “tela” diplomatica per una possibile tregua dalla guerra in Ucraina.
I luoghi visitati questa domenica in Puglia dal Card. Zuppi – ha detto ancora il prelato – sono un vero «luogo di pace, Perché pace vuol dire salvezza. Questo è un luogo davvero di sollievo. Vengo quindi a pregare Padre Pio, a ringraziare Padre Pio per tanto sollievo che dona e a visitare questa opera da lui voluta». In vista della prossima visita al convegno nazionale sui gruppi di preghiera, Zuppi ricorda come per i cristiani la forza della preghiera è vera vita: «Curare, aiutare i fragili, i più deboli. Questo il messaggio del vangelo. Aiutare chi è in difficoltà, chi si trova travolto dalla malattia era la preoccupazione di Padre Pio. E ha sempre voluto la parte spirituale unita ad una parte così concreta come questa».
DOPO LA MISSIONE DI PACE IN CINA: COME È ANDATA PER L’ARCIVESCOVO
Secondo il cardinale Zuppi, vanno assolutamente tenute insieme le parti spirituali e concrete nel Vangelo di Gesù: «Non si può dire mi occupo del signore e del prossimo si occupa qualcun altro. Quindi costruire qualcosa, in riferimento a Casa Sollievo, che allevi le tante sofferenze che ci colpiscono o che ci vengono affidate», così il prelato al termine della visita all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza prima di dirigersi in visita ai luoghi di San Pio. Come riporta il “Faro di Roma” circa l’intervento del Card. Zuppi prima della Santa Messa per Padre Pio, la visione di Papa Francesco sulla pace è stata descritta nei minimi dettagli dal presidente CEI.
«Fare di tutto, spingere e aiutare come si può. E questo è nella preghiera innanzitutto e poi anche nei tanti contatti, nel vedere quali spazi sono possibili per l’aspetto umanitario e poi anche per una risoluzione giusta e sicura al conflitto che è terribile»: questa la pace del Santo Padre secondo quanto testimoniato dal cardinale, tutto frutto di un lungo lavoro di attenzione e diplomazia che non deve mai cessare, «La pace non si impone facilmente, è una lunga e paziente tessitura, è una convergenza di tanti soggetti che aiutino, in particolare ovviamente l’aggredito a ritrovare una pace giusta e sicura». Zuppi da un lato invita ad essere tutti vicini al popolo ucraino per la «sofferenza ingiusta che subisce con la guerra», dall’altro ribadisce la centralità della “neutralità attiva” della Chiesa: «La Chiesa è sempre stata neutrale, e l’impegno della Santa Sede per la pace in Ucraina non è una semplice mediazione. Sono qui per pregare Padre Pio che deve darci una mano sulla pace». Parlando con i giornalisti di Tv20090 in merito al suo delicato viaggio in Cina, l’arcivescovo Zuppi ha sottolineata la «grande attenzione da parte del governo cinese. Una discussione franca con l’inviato per l’Ucraina, con un importante scambio di vedute anche di prospettive per il futuro. Tutti devono spingere nella stessa direzione che deve essere quella di trovare la chiave di una pace giusta e sicura». Mentre permangono difficoltà a Kiev nell’accettare la posizione di Papa Francesco, l’apertura maggiore arriva dalla Russia con il Ministro degli Esteri Lavrov che in una nota ha sottolineato «L’inviato del Papa per l’Ucraina ha in programma un viaggio a Mosca e le autorità russe sono pronte a parlare con lui», aprendo forse ad un possibile dialogo direttamente con il Presidente Putin (non incontrato nella precedente missione di pace lo scorso 28-29 giugno a Mosca).
Parlando dal convegno con “Open” a Parma, il cardinale Zuppi ai colleghi del quotidiano fondato da Enrico Mentana ha confermato l’intenzione di una pace con dialogo sempre più “allargato” per evitare ulteriori peggioramenti nel confitto: «nessuno ha la chiave della pace ma la si trova insieme». «Le responsabilità di questa situazione sono molto chiare – ha precisato Zuppi – e parlare di pace non vuol dire confondere aggressore e aggredito, o pensare a un mondo che non esiste. Credo sia indispensabile continuare a credere che il dialogo possa portare a risultati, più delle armi». Il dialogo deve continuare ma allo stesso tempo non può confondere, conclude il Presidente CEI, le responsabilità, occorre invece ristabilire i diritti: «Non è molto facile in Russia e in Ucraina dove la guerra è iniziata nel 2014 con un accordo che non è stato applicato. Quindi parlare di accordi non è semplice ma non può essere la guerra ad abolire i conflitti». La pace è “salvezza” secondo la Chiesa di Francesco e del cardinale Zuppi, occorre dunque lavorare per la salvezza di tutti popoli in guerra, nessuno escluso.