“CARA UNIONE EUROPEA…”: LA LETTERA DEI PRESIDENTI CEI E COMECE IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE

Con toni fraterni, dando del “tu” e consegnando a cuore aperto la speranza di un futuro di pace: così la lettera all’Unione Europea inviata dal Presidente della CEI – cardinale Matteo Maria Zuppi – e dal Presidente COMECE, mons. Mariana Crociata, in vista delle Elezioni Europee in programma il prossimo 8-9 giugno 2024. Un appello contro l’assenteismo alle urne, la sferzata sulla pace, protezione della vita, integrazione maggiore, difesa dei migranti e rilancio per un nuovo umanesimo europeo: questo e molto altro contenuto nella lunga missiva indirizzata a tutti i cittadini dell’Unione Europea, non solo vertici politici o fedeli cristiani.



«Cara Unione Europea, darti del tu è inusuale, ma ci viene naturale perché siamo cresciuti con te. Sei una, sei “l’Europa”, eppure abbracci ben 27 Paesi, con 450 milioni di abitanti, che hanno scelto liberamente di mettersi insieme per formare l’Unione che sei diventata. Che meraviglia!»: così l’incipit scelto da Zuppi e Crociata per la lettera in occasione della Giornata dell’Europa 2024 e con lo sguardo orientato alle Europee di giugno. Facendo proprie le preoccupazioni di Papa Francesco, i vescovi europei rilanciano sull’unità in forza di un desiderio comune di pace e libertà: «Europa, dove sei?», si chiedono Zuppi e Crociata citando il discorso di Lisbona durante la GMG 2023 di Papa Francesco: «Guardando con accorato affetto all’Europa, nello spirito di dialogo che la caratterizza, verrebbe da chiederle: verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo? E ancora, allargando il campo: quale rotta segui, Occidente



ZUPPI CON CROCIATA: “SOFFRIAMO NEL VEDE L’EUROPA CHE HA PAURA DELLA VITA. COSTRUIAMO UNA UE SU PERSONA E POPOLI”

Dall’Ucraina al Medio Oriente fino ai Balcani, l’invito ad un’Europa unita e senza guerre è costante nella lunga lettera di CEI e COMECE: «L’unità va cercata come un compito sempre nuovo e urgente. Non dobbiamo aspettare l’esplosione di un altro conflitto per capirlo». In un passaggio legato specificamente ai valori europei e all’invito di recuperare l’origine della fede cristiana, il Card. Zuppi con mons. Crociata ricordano i valori iniziali con cui è nata l’Europa: «Come cristiani continuiamo a sentirne viva responsabilità; e del resto troviamo in te tanta attenzione alla dignità della persona, che il Vangelo di Cristo ha seminato nei cuori e nella tua cultura».



Un problema però da tempo si staglia nel cuore dell’Europa e riguarda i dilemmi etici come aborto (con il recente voto del Parlamento Ue sul “diritto ad abortire” nella Carta dei Valori), utero in affitto ed eutanasia: «Soffriamo non poco, perciò, nel vedere che hai paura della vita, non la sai difendere e accogliere dal suo inizio alla sua fine, e non sempre incoraggi la crescita demografica», scrivono i vescovi nella missiva all’Ue. Citando il discorso in Ungheria del Santo Padre dello scorso 28 aprile 2023, l’Europa rischia di trovarsi sempre ostaggio delle parti, divenendo «preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli». L’auspicio è invece creare un’Europa di nuovo centrata sulla persona e sui popoli, proprio come all’origine delle radici cristiane del Vecchio Continente, «dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia […], dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno», spiegava sempre Papa Francesco.

IL NUOVO UMANESIMO E L’INVITO AL VOTO: LA LETTERA DEL CARD. ZUPPI

Responsabilità internazionale, rilancio del welfare dal volto umano, rispetto dello Stato di diritto e sviluppo continuo dei diritti individuali e sociali: la lettera alla Ue scritta da Zuppi e Crociata contiene un vasto “elenco” di priorità che la prossima Europa dovrà essere all’altezza di affrontare. Secondo CEI e COMECE, le Elezioni Europee sono l’occasione considerata «propizia e irripetibile» per puntare ad una vera unità europea: «Facciamo appello, perciò, a tutti, candidati e cittadini, a cominciare dai sedicenni che per la prima volta in alcuni Paesi andranno a votare, perché sentano quanto sia importante compiere questo gesto civico di partecipazione alla vita e alla crescita dell’Unione».

Affrontando a muso duro l’astensionismo alle urne, Zuppi spiega nel dettaglio come il non andare a votare non significa affatto rimanere “neutrali”, ma assumersi la precisa responsabilità di delegare ad altri il «potere di agire senza, se non addirittura contro, la nostra libertà». Secondo i vescovi europei, l’astensione e assenteismo hanno l’effetto solo di «accrescere la sfiducia, la diffidenza degli uni nei confronti degli altri, la perdita della possibilità di dare il proprio contributo alla vita sociale». Nell’invitare invece al rilancio continuo dell’Unione Europea, la lettera della Chiesa Cattolica italiana ed europea si conclude con l’auspicio di Papa Francesco (dal discorso del 6 maggio 2016 in Vaticano, ndr) per il futuro dell’Occidente: «Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, “un costante cammino di umanizzazione”, cui servono “memoria, coraggio, sana e umana utopia”».