ZUPPI APRE LA 78ESIMA ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI: IL NUOVO APPELLO PER LA PACE

Il cardinale Matteo Maria Zuppi ha aperto oggi la 78esima Assemblea Generale Straordinaria della CEI: i lavori riuniti alla Domus Pacis, presso Santa Maria degli Angeli ad Assisi, proseguiranno poi fino al 16 novembre. Con a tema principale la “Ratio formationis sacerdotalis per i Seminari in Italia”, i vescovi italiani si riuniscono a pochi giorni dalla conclusione della penultima fase del Sinodo sulla Sinodalità: nell’introduzione letta dall’arcivescovo di Bologna davanti alla platea dei presuli, Zuppi ha incentrato parte del discorso sulla centralità della pace nei mesi in cui ha ricevuto l’onore ed onere da Papa Francesco di realizzare la missione internazionale per la pace sul conflitto russo-ucraino.



Nella città per eccellenza segnata dalla pace di San Francesco, il Presidente della CEI «Queste guerre fanno temere che la Terza Guerra mondiale a pezzi – come ripete da tanti anni Papa Francesco – possa diventare un’unica guerra. Non è pessimismo, ma realismo e responsabilità, che portano a chiedere che il mondo si fermi sulla via della guerra!». Zuppi rileva come non vi sia pace senza sicurezza e questa non può essere garantita solo dall’uso o meno delle armi: «La pace, insomma, è il problema dei problemi, perché la guerra genera ogni male e versa ovunque i suoi veleni di odio e violenza, che raggiungono tutti, pandemia di morte che minaccia il mondo. Tutto è perduto con la guerra: lo sappiamo, ma non impariamo!». La vera alternativa alla guerra, riflette l’arcivescovo di Bologna in Assemblea Generale Straordinaria, è riprendere a trattare «con buona volontà e rispetto dei vicendevoli diritti. Non bisogna smettere di credere che si può arrivare a comprendersi». Dopo i viaggi in Ucraina, Russia, Cina e Stati Uniti, il cardinale Zuppi ha potuto dialogare con i tanti attori internazionali impegnati nei “venti di guerra” che tanto affliggono questo nostro mondo di oggi: «Ho visto come esistano fili tenui per la pace e l’esercizio dell’umanità: tenui ma reali, messi in discussione dall’assenza di dialogo che può, invece, rafforzali. Occorre tanta insistenza e la convinzione che è la pace il destino, non la guerra o l’ingiustizia». Dall’Ucraina al Nagorno Karabackh, dall’Africa ai Balcani fino ovviamente al Medio Oriente con la guerra Israele-Hamas: il prelato di Bologna conferma la netta condanna agli attacchi dello scorso 7 ottobre contro i civili israeliani, non dimenticando però le vittime palestinesi seguite alla reazione di Israele contro Hamas, «Le lacrime sono tutte uguali. Ogni uomo ucciso significa perdere il mondo intero».



CARDINALE ZUPPI: “SEGUIRE GESÙ, ANIMATI DALLA VERA SPERANZA”

«La pace ha il primato nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Non è solo l’urgenza del momento a imporci tale primato, ma la natura stessa della Chiesa. Ho già ricordato come Clemente di Alessandria chiamasse la Chiesa eirenikòn genos, un popolo di pace. È il popolo cui Gesù affida la pace»; l’appello alla pace e al cessate il fuoco risuona dall’Assemblea CEI fino al disastro in corso in Medio Oriente, ma non è l’unico monito lanciato dal cardinale Zuppi nel discorso di introduzione al vertice con tutti i vescovi italiani. «Preoccupa, in queste ore, il risorgere dell’antisemitismo. Sappiano i nostri fratelli ebrei italiani che la Chiesa non solo è loro vicina, ma che considera ogni attacco a loro, anche verbale, come un colpo a sé stessa e un’espressione blasfema di odio», scrive ancora il presidente della Conferenza Episcopale Italiana in assemblea. Dall’attenzione ai diritti umani fino al dramma degli sbarchi dal Mediterraneo, passando per la cura dell’ambiente («la casa comune»), la tutela dei minori, l’emergenza “casa” e la crisi delle vocazioni in Italia: questi gli altri temi toccati dal cardinale Zuppi nella lunga introduzione alla nuova Assemblea Generale Straordinaria CEI dal 13 al 16 novembre.



Nel giorno in cui la piccola Indi Gregory è nata al cielo dopo 8 mesi di battaglie tra ospedali e aule di tribunale, non manca il riferimento dei vescovi italiani alla sua famiglia e ai tanti che hanno pregato per lei: «Davanti a molte vite negate si rinnova l’impegno in difesa della vita, per affrontare nuove sfide con fermezza e rinnovata speranza […] Pensare alla vita significa pensare soprattutto ai più indifesi. A questo proposito, esprimiamo vicinanza alla famiglia della piccola Indi, facendoci prossimi al dolore dei genitori. Ci uniamo alla preghiera di Papa Francesco per la piccola e per tutti i bambini che vivono situazioni di sofferenza». Il cardinale Zuppi invita tutti a tenere alto lo sguardo e lasciarsi stupire dalla speranza cristiana: «mi sono chiesto cosa mi stia più a cuore in questo tempo assai delicato, che la nostra Chiesa e l’umanità intera stanno attraversando: è la speranza. Questa libera dal suo contrario, la velenosa disillusione con quello che comporta e la disperazione che prende il sopravvento quando il buio avvolge tutta la vita. Come credenti, non solo viviamo nella storia, ma ce ne facciamo anche carico, cercando di illuminarla con la luce del Vangelo».