AL VIA IL CONSIGLIO PERMANENTE DELLA CEI: L’INTRODUZIONE DEL CARD. ZUPPI ALLA SESSIONE PRIMAVERILE
Ha preso il via questo pomeriggio, con l’introduzione del Presidente cardinale Matteo Maria Zuppi, la Sessione primaverile del Consiglio Permanente CEI (Conferenza Episcopale Italiana) per fare il punto in vista dell’Assemblea Generale della Chiesa italiana in programma dal 20 al 23 febbraio. Il Consiglio Permanente CEI – noto anche come “parlamentino” dei vescovi italiani – ha preso il via oggi 18 marzo e si concluderà mercoledì 20 marzo 2024 a Roma sempre presso la sede della Chiesa italiana in Circonvallazione Aurelia 50.
Oltre a fissare i temi e i passaggi più importanti della prossima Assemblea CEI (dal titolo “Cammino sinodale: verso la fase “profetica”), all’ordine del giorno del Consiglio una riflessione sull’Iniziazione cristiana con particolare riferimento al ruolo dei padrini e delle madrine; inoltre, si terrà un confronto a partire dalla relazione della Dottoressa Paola Bignardi sull’Indagine in merito a giovani e fede oggi, curata dall’Istituto Toniolo. I vescovi italiani discuteranno sempre nel Consiglio Permanente CEI della proposta di ripartizione dei fondi 8xmille che sarà sottoposta poi all’Assemblea Generale: da ultimo, sono previste le comunicazioni sulla Settimana Sociale dei Cattolici in Italia (Trieste, 3-7 luglio) e l’approvazione del calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2024-2025. Mercoledì 20 marzo alle ore 15 dopo la chiusura dei lavori con il cardinale Zuppi, si terrà una conferenza stampa con il Segretario Generale, Mons. Giuseppe Baturi, per fare il punto sulla conclusione dei lavori.
LE PAROLE DEL CARDINALE ZUPPI SULLA GUERRA IN UCRAINA E IL GIUDIZIO SULLE DICHIARAZIONI DI PAPA FRANCESCO
«Mi sono chiesto quale fosse la priorità da offrire alla nostra riflessione e condivisione: ho trovato un’unica e chiara risposta, la pace»: ha esordito così nell’apertura del Consiglio Permanente CEI il presidente dei vescovi italiani, l’arcivescovo di Bologna Card. Zuppi, davanti al “parlamentino” della Conferenza Episcopale Italiana. Dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per i tanti teatri di guerra attivi in questo drammatico tempo presente: «I conflitti di cui l’umanità si sta rendendo protagonista in questo primo quarto del XXI secolo ci mostrano la fatica di essere fratelli, abitanti della casa comune», spiega il cardinale aprendo i lavori. La fatica nella fraternità viene ripresa ogni volta anche da Papa Francesco al quale la CEI rivolge gli auguri per gli 11 anni di Pontificato: «Pace è sicuramente una delle parole chiave del Suo Pontificato: siamo sempre più consapevoli che «per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi, non si può stare comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare», legge Zuppi dall’Omelia di Papa Francesco nella Santa Messa del 1°gennaio 2023.
Ed inevitabile sono poi le considerazioni del Presidente CEI sulle dichiarazioni rese di recente da Papa Francesco nella ormai arcinota intervista alla RSI svizzera, in particolare sulla “bandiera bianca” richiesta al Governo di Ucraina per provare a porre fine alla guerra con la Russia: «Papa Francesco è tutt’altro che ingenuo», spiega Zuppi, e pur avendo ben presente la distinzione tra «aggressori e aggrediti, ragioni e torti», è necessario «impegnarsi a fondo per la pace». Il Papa non è ingenuo, continua il cardinale, «la sua è sofferta e drammatica condivisione di un dolore che non potremo mai misurare». La Chiesa di Cristo è come Maria sotto la croce dei suoi figli, rileva il n.1 della CEI: «non può abituarsi al buio e crede alla luce anche quando ci sono solo le tenebre». La Chiesa è madre e vive la guerra proprio come una mamma per la quale «il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti lontani da questo». Nell’invocare la “bandiera bianca” il Papa riflette tutto questo, spiega Zuppi che dal Santo Padre è stato incaricato mesi fa di portare avanti la missione di pace per far concludere la guerra in Ucraina (prossima tappa a Parigi con Macron, dopo essere stato a Kiev, Mosca, Washington e Pechino, ndr): «Non possiamo rassegnarci a un aumento incontrollato delle armi, né tanto meno alla guerra come via per la pace». Citando poi la Costituzione italiana, Zuppi aggiunge nella sua introduzione «l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali», ma aggiunge un sibillino e molto espressivo quesito aggiuntivo, «l’Europa no?». La guerra, secondo Zuppi, non deve mai essere la “via” per la pace.
ZUPPI: “FINE VITA, APPLICARE BIOTESTAMENTO E AUMENTARE LEGGE SULLE CURE PALLIATIVE”
Nel corso dell’introduzione al Consiglio Permanente CEI, il cardinale Zuppi ha poi virato dalla guerra all’altrettanto delicato tema dell’eutanasia richiamando la società italiana ad una presa di coscienza maggiore sul dibattito del fine vita: «Guardiamo, infine, con apprensione alla tematica del fine vita. Ogni sofferente, che sia in condizioni di cronicità o al termine della sua esistenza terrena, deve sempre essere accompagnato da cure, farmacologiche e di prossimità umana, che possano alleviare il suo dolore fisico e interiore».
Secondo l’arcivescovo di Bologna, le cure palliative devono essere al più presto aumentate: «disciplinate da una buona legge ma ancora disattesa, devono essere incrementate e rese nella disponibilità di tutti senza alcuna discrezionalità di approccio su base regionale, perché rappresentano un modo concreto per assicurare dignità fino alla fine oltre che un’espressione alta di amore per il prossimo». Servirà poi applicare pienamente la legge già esistente sulle DAT – disposizioni anticipate di trattamento – come ulteriore «garanzia di dignità e di alleanza per proteggere la persona nella sua sofferenza e fragilità». L’appello alla società e politica italiana della Chiesa è che non venga mai meno, in nessun ambito, «un quadro istituzionale che possa favorire uno sviluppo unitario, secondo i principi di solidarietà, sussidiarietà e coesione sociale», invocando così un’attenta riflessione sui potenziali rischi della riforma sull’Autonomia differenziata, «Suscita preoccupazione la tenuta del sistema Paese, in particolare di quelle aree che ormai da tempo fanno i conti con la crisi economica e sociale, con lo spopolamento e con la carenza di servizi». Qui il testo integrale dell’introduzione del card. Zuppi al Consiglio Permanente CEI-Sessione primaverile.