Stefano Zamagni, rettore emerito della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, sulle pagine del Fatto Quotidiano ha parlato della missione di pace del cardinale Matteo Zuppi che lo sta portando in America, Ucraina, Russia e Cina per diffondere il messaggio fortemente voluto da Papa Francesco. Secondo il rettore, la missione è “qualcosa che fino a un mese fa nessuno sarebbe stato in grado neanche di anticipare” e che sta “procedendo con successo“.



Zamagni spiega che la missione di Zuppi “segue la strategia degli aiuti umanitari. A molti sembrerà una cosa modesta”, ma in realtà non lo è affatto perché “il conflitto tocca tutte le variabili che conosciamo e sono molte”. L’unico modo per portare la pace in Ucraina, secondo il rettore, “è trascendere il piano della guerra e passare a quello umanitario: che si tratti di bambini, anziani, prigionieri”. Analizzando la strategia, invece, spiega che “segue la teoria dei giochi. Se metti due contendenti uno di fronte all’altro a parlare di cose che nulla hanno a che vedere con l’oggetto del contendente, davanti a un mediatore che sappia fare il proprio mestiere”, come il cardinale Zuppi, “le scelte che faranno andranno nella direzione della risoluzione del conflitto“.



Zamagni: “Zuppi accolto da Biden in persona è un segnale positivo”

Secondo Stefano Zamagni, complessivamente, la missione di Zuppi ha le carte in regola per essere vincenti, e peraltro nessuno potrà accusare il Papa “di interferire, perché ha atteso un anno e mezzo, periodo durante il quale nessuno ha fatto niente, e poi si è mosso”. Positivo, similmente, è il fatto che il cardinale negli USA “sia stato ricevuto dal presidente Joe Biden che in genere incontra Capi di Stato”, cosa che il cardinale “non è”.

“Vladimir Putin”, spiega ancora Zamagni parlando di Zuppi, “non l’ha ricevuto personalmente” e sostiene che “questo lascerà un segno, perché i russi vedranno che gli Usa hanno avuto più coraggio e si chiederanno perché Biden ha ricevuto [il cardinale] e Putin non ha avuto il coraggio di farlo”. Rimanendo in America, il rettore ricorda anche come “Biden è cattolico, se il suo capo spirituale gli dice una cosa non può restare indifferente”. Infine, invece, parlando propriamente di Zuppi, Zamagni sottolinea le sue “grandi abilità di mediazione. Ha la capacità di prendere alla larga gli argomenti sui quali vuole convincere l’interlocutore e senza umiliarlo, riuscire a convincere anche il più feroce degli avversari”.