ZUPPI: “SERVE CHIEDERSI A CHI PARLA OGGI LA CHIESA DI CRISTO”
Intervenuto alla presentazione del libro di Ignazio Ingrao – vaticanista del Tg1 – sulle “Cinque domande che agitano la Chiesa”, il cardinale Matteo Zuppi ha sottolineato la necessità di comprendere prima di tutto a quali persone oggi parla la Santa Chiesa di Gesù, salvo poi rilevare l’innovazione di Papa Francesco nel sapersi relazionare alla società umana contemporanea. «Le tante domande che agitano la Chiesa hanno una risposta nella serena fiducia di Papa Francesco che il Vangelo è e sarà la risposta», ha spiegato l’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, concludendo il suo intervento alla presentazione del libro a Roma.
Davanti alle problematiche presenti per il presente e il futuro della Chiesa, il Card. Zuppi conferma l’unità con Papa Francesco nel sostenere che prima d’ogni analisi sulle “domande” di oggi occorre mettere al centro «una riflessione antropologica sull’uomo» moderno: c’è la dottrina, ovviamente, ma occorre interrogarsi «A chi stiamo parlando, qual è uomo di oggi?». Per il Presidente della CEI la Chiesa da sempre ha avuto la forza di riformarsi anche grazie all’aiuto dei Santi: oggi serve guardare ai processi più che ai programmi definiti, spiega Zuppi, «a Papa Francesco non interessano i programmi perché pensa che non si può avere subito una risposta, che va invece ricercata camminando in mezzo alla gente, riascoltando. C’è sempre anche l’imprevisto…».
LA CHIESA, I PROBLEMI DI OGGI E LE RISPOSTE DI PAPA FRANCESCO: PARLA IL CARDINALE ZUPPI
Sempre per l’arcivescovo di Bologna, i “programmi” per cambiare la Chiesa non possono servire a dare chiarezza, «quella ce la da’ già il Vangelo. Avviare processi significa che non hai una risposta da applicare, ma la trovi nel cammino. Francesco non ha timore di trovare le risposte in corso d’opera. Questa fatica aiuterà la Chiesa non a perdersi, ma a trovarsi». Il disorientamento – ha sottolineato ancora il cardinale Zuppi “sposando” il magistero di Bergoglio di questi anni – è ovunque, così come vi sono difficoltà: «Primato, collegialità e sinodalità, sono i tre elementi della Chiesa che vanno visti insieme». Esattamente come ha ribadito Papa Francesco nella recente intervista a “La Stampa”, il Pontefice si sente già un parroco planetario, il parroco di tutti, ebbene – conclude Zuppi – «il Papa parla con tutti, e questo spesso pone problemi, in chi cerca un’identità ‘ossessiva’».
È nel suo libro che Ingrao mette in evidenza le “5 domande” che affliggono la Chiesa di oggi e che guardano verso il futuro, eccole:
– “A dispetto delle buone intenzioni, la Chiesa parla solo ad alcuni e non a tutti?”
– “In Europa e Nord America la pratica religiosa cala vistosamente, mentre in America Latina e Africa è insidiata dalle nuove Chiese pentecostali. Chi si fa carico di questa emergenza?”
– “L’apertura ai laici e alle donne è reale o solo di facciata?”
– “L’inizio e la fine della vita, la cura della vecchiaia, le nuove frontiere della medicina, la questione del gender: la Chiesa è in grado di rispondere ai nuovi interrogativi posti dal progresso e dalla scienza?”
– “Che fine faranno le riforme intraprese da Papa Francesco?”.
Secondo il cardinale Zuppi e con l’aiuto dello stesso vaticanista nel rintracciare i contenuti nei discorsi di Papa Francesco, le risposte vanno cercate tutte all’interno del cammino sinodale intrapreso ormai 3 anni fa dalla Chiesa: «Il silenzio sarebbe la risposta peggiore. L’avventura cristiana resta affascinante, oggi come ieri, ma deve lasciarsi provocare dalle sfide del presente. Dieci anni di pontificato di Papa Francesco hanno proiettato la Chiesa in avanti, in uscita verso le periferie geografiche ed esistenziali, un ospedale da campo pronto ad accogliere le domande di tutti», spiega il vaticanista citato da Vatican News. Le risposte vanno trovate lungo il cammino sinodale, anche se agitano già oggi «la comunità cristiana e i vertici delle istituzioni».